PARABÉNS PORTUGAL di Davide Girardello

Dal 28 ottobre al 4 novembre del 2016 ho vissuto una delle esperienze più interessanti e gratificanti da quando insegno, ossia una settimana di job shadowing a Lisbona, città magnifica ed eclettica. Ciò non sarebbe stato possibile senza l'esistenza del progetto E.CH.O., che mi ha permesso di sfruttare questa imperdibile opportunità, anche per una serie di fortunate e volontarie coincidenze. Mi sono trovato perciò nel ruolo di docente-turista, consapevole del fatto che il soggiorno di una settimana nella capitale lusitana mi avrebbe permesso di vivere situazioni coinvolgenti e piacevoli. Il job shadowing non consiste solamente in un breve soggiorno presso una scuola partner al fine di acquisire e scambiare nuove competenze e conoscenze, ma si tratta altresì di vivere direttamente in maniera totalizzante la realtà sociale, linguistica e civile del Paese che ti ospita. Perciò parto da Bologna e una volta arrivato a Lisbona trovo bel tempo e la simpatica accoglienza dei colleghi portoghesi impegnati in un concerto con gli studenti dell'istituto. Non essendo in buoni rapporti con l'inglese utilizzo le reminiscenze di lingua spagnola, la quale si rivela funzionale e spendibile per la comunicazione verbale.

Mi ospita Fatima, insegnante di musica, che si dimostrerà a dir poco strepitosa e non mi farà mancare nulla. Essendo arrivato di venerdì pomeriggio mi aspetta un week-end all'insegna dei bagordi, infatti, l'attività diretta e in presenza con colleghi e studenti comincerà il lunedì seguente. Il sabato inizio a vivere le atmosfere magiche della capitale portoghese. Con Fatima osservo diversi e suggestivi punti panoramici, dai quali ammiro il castello di San Giorgio e seguo con lo sguardo il luccicante ponte in acciaio del 25 Aprile. Prosegue il giro della città con tappa al monastero di São Vicente de Fora e alla chiesa di Santa Engrácia, meglio conosciuta come Pantheon Nazionale, che ospita cenotafi di eroi nazionali, come gli esploratori Vasco de Gama ed Enrico il Navigatore. Tra le tombe contemporanee c'è quella della fadista Amalia Rodrigues, la cui voce accompagna coloro che si addentrano nella struttura dall'aria sacra e austera. Per la seconda parte della giornata mi si chiede dove gradirei andare. Essendo un appassionato di calcio propongo lo stadio da Luz del Benfica. Per fortuna Fatima tifa per le Aquile e con Maria Corte, simpatica ed estrosa insegnante di strumento, violino in primis, ci portiamo verso la casa della squadra più titolata del Paese. Finalmente posso comparire in una foto con la statua del grande calciatore Eusébio. Una cena a base di pesce in centro e si chiude gloriosamente il sabato. La domenica mattina sembra foriera di nuove opportunità, mi sposto da solo e opto per la zona di Belém con l'utilizzo del taxi. Con un amabile sole che accarezza la mia pelle sensibile mi gusto dall'esterno la torre di Belém, il monastero dos Jerónimos, (Patrimoni dell'Umanità) e il monumento alle Scoperte (in restauro). Purtroppo c'è tantissima gente e capisco che mi sarà impossibile entrare nella torre e nel monastero, quindi vai di foto e selfie. La seconda parte della domenica la trascorro nuovamente in spensierata compagnia di Fatima e Maria Corte, che mi portano nel centro città. Il cuore della capitale pulsa e mi coinvolge con il suo ritmo allegro. Ogni zona nella quale transitiamo prevede un assaggio imperdibile di specialità della cucina portoghese. Una sosta irrinunciabile al rinomato ascensore di Santa Giusta e una foto con la statua di Pessoa, presso lo storico caffè La Brasiliana, prima di prendere al volo il tram 28 per un tour serale. Finisce così una domenica bestiale. Si arriva al lunedì, giorno del primo incontro con l'attività di job shadowing. Ad aspettarmi c'è Anabela Chaves, insegnante di sostegno e collaboratrice del progetto Erasmus E.CH.O. In base agli accordi precedenti svolgerò l'attività di lavoro presso le due scuole principali dell'istituto, ossia la Nuno Gonçalves e la Dona Luisa de Gusmão. Si comincia con una visita della prima scuola che è veramente grande in quanto a: strutture, piani, aule, corridoi, ecc.. Noto un particolare assai curioso. A ogni cambio dell'ora non si sente il suono della classica campanella, ma parte una breve musica strumentale, che dura alcuni secondi e che le mie orecchie gradiscono. Ho la fortuna di assistere direttamente a una lezione di geografia che il docente Carlos svolge in una classe di adolescenti di 10-11 anni, numerosa sì, ma disciplinata e incuriosita dalla presenza di un docente italiano. Assisto alla spiegazione dei vulcani e dei terremoti. Il professore si sofferma soprattutto sul terremoto del 1755 che sconvolse e devastò la città di Lisbona. La lezione continua con un'analisi degli aspetti fisici ed economici degli arcipelaghi Azzorre e Madera, preceduta dal ripasso di alcune definizioni del lessico specifico geografico: punti cardinali, isola, penisola, arcipelago. Il professore utilizza una lavagna bianca con pennarelli e un computer collegato a un proiettore che visualizza la lezione in PowerPoint. Gli ultimi minuti trascorrono con una serie di domande, rivolte al sottoscritto, relative all'Italia (soprattutto su Venezia e sui terremoti). Ancora una volta lo spagnolo mi permette di dialogare e rispondo alle domande grazie all'intermediazione di Carlos, che trasferisce oralmente i testi in portoghese agli allievi. Avendo visto anche altre aule noto due elementi che mi colpiscono particolarmente; ossia la presenza in tutte di un computer collegato al proiettore (quindi lezioni interattive multimediali) e soprattutto il fatto che la postazione del docente sia collocata a un livello più alto rispetto a quello degli studenti. L'ora termina, ringrazio Carlos e mi dirigo in aula insegnanti, provvista di bar e bagni, dove mi aspetta Anabela. Con lei mi trasferisco in una delle aule di sostegno e cominciamo a pianificare le attività per i giorni seguenti. Mi regala una cartellina che porta lo stemma della scuola, che contiene un foglio con la biografia del pittore Nuno Gonçalves e una chiave USB. Mi spiega come funziona il sistema scolastico portoghese che ora illustro brevemente. Insegnamento prescolastico (3-6 anni); insegnamento elementare suddiviso in tre cicli (primo 6-10 anni), (secondo 10-12 anni), (terzo 12-15 anni); insegnamento secondario (15-18 anni) organizzato in due settori: istruzione regolare (con corsi di proseguimento degli studi o corsi generali) e scuole professionali. Perciò la Nuno Gonçalves è d'insegnamento elementare, mentre la Dona Luisa de Gusmão è d'insegnamento secondario. Allo stesso modo chiedo notizie sull'orario dei docenti delle due scuole e Anabela mi spiega che ogni insegnante presta servizio per ventidue ore alla settimana per quattro giorni. Si tratta di unità orarie di cinquanta minuti e sono suddivise tra mattina e pomeriggio. Due sono i giorni di riposo; il sabato (chiusura scuole) e il giorno libero, che varia a seconda del docente. In seguito la cortese collega mi mostra il sito internet dell'istituto e alcuni filmati interessanti e curiosi della precedente esperienza in Grecia con concerto del progetto E.CH.O., nei quali vedo anche alcuni miei colleghi italiani. Saluto Anabela che ritroverò la sera del giorno dopo. Arriva quindi il primo novembre che è festa cristiana. La giornata è libera e la mia attenzione è rivolta alla zona del Parco delle Nazioni costruito nei pressi dell'estuario del Tago. Con Fatima arriviamo con calma a destinazione. Mentre lei sarà impegnata nelle prove musicali dello spettacolo teatrale che si terrà in serata, io ho tutto il tempo per visitare l'ex area dell'Expo del 1998. Vedo svettare la torre Vasco de Gama e noto la dinamica teleferica. La mia priorità è rappresentata però dalla visita dell'Oceanário, ossia l'acquario, che è uno dei più grandi del mondo, perciò non posso perdermelo. Entro e quello che mi si presenta è uno spettacolo che mi lascia a bocca aperta. Vedo, osservo e fotografo pesci e uccelli di ogni parte del globo terracqueo. Mi soffermo maggiormente nelle aree delle pulcinelle di mare, dei pinguini e delle lontre di mare. Mi sento loro complice e rimango affascinato dal loro modo di fare sbarazzino e innocente. Uscito dall'acquario decido per una lunga passeggiata che mi permette di costeggiare il corso del fiume e visitare i giardini circostanti. Seguo con lo sguardo il ponte Vasco de Gama che sembra non finire mai e il primato di ponte più lungo d'Europa gli calza veramente a pennello. Si è fatta sera e ho appuntamento con Anabela. Dopo la cena ci dirigiamo verso l'ingresso del teatro Casino e attendiamo di entrare. Una volta all'interno prendiamo posto e per circa due ore mi godo uno spettacolo divertente e realizzato con grande cura nei particolari. Si tratta della rappresentazione teatrale di un famoso film portoghese "O Pátio das Cantigas" (in italiano "Il Palazzo delle Canzoni"). L'opera offre uno spaccato della tradizione dei quartieri popolari. Si tratta di una commedia degli equivoci, frizzante e spensierata con parti musicali strumentali e cantate. Grazie alla sapiente regia degli insegnanti, gli studenti hanno dato prova delle loro eccezionali doti interpretative e recitative, anche per il fondamentale ruolo svolto dai docenti di strumento. Applausi meritatissimi. La mattina del mercoledì mi sposto nella scuola secondaria Dona Luisa de Gusmão. Ho appuntamento con la professoressa di storia Maria Teresa Diniz. Scopro con piacere che parla italiano e quindi la comunicazione è più facile e immediata. Mi guida attraverso i piani dell'enorme struttura. Visito biblioteca e aula docenti e ci accordiamo perchè io possa presentare a una classe della Nuno Gonçalves la lezione in PowerPoint, che avrei deciso di proporre, con tema Venezia e le curiosità e gli aspetti peculiari italiani e portoghesi. In biblioteca, tra l'altro ricca di volumi, conosco anche altre colleghe di storia e tutti ci trasferiamo in un ristorante per pranzare. La location è fine e spaziosa e il cibo è di qualità. Dopo di che seguo Maria Teresa per una lezione di storia che si svolgerà in due parti. Nella prima lei consegnerà una verifica sul Portogallo del Trecento e Quattrocento ed effettuerà la correzione in classe, nella seconda presenterò la mia proposta didattica. La classe è numerosa ed eterogenea. Maria Teresa mi lascia una copia della verifica in modo che io possa seguire le fasi della correzione. I quesiti sono proposti nelle varie forme: analisi di fonti, immagini, carte storiche tematiche, scelta di risposta multipla, completamento testo, corrispondenze. La verifica permette una valutazione oggettiva e la misura delle conoscenze della disciplina da parte degli alunni. Le domande si riferiscono sia al crollo demografico europeo del Trecento a causa della "peste nera", sia alla storia portoghese del Trecento e del Quattrocento, con particolare riferimento all'espansione marittima ed economica verso Ceuta e Madeira. Si prosegue con la spiegazione della mia proposta didattica in PowerPoint. La mia intenzione è quella di riferire informazioni e notizie di carattere storico e geografico relative a Venezia e proporre simboli, immagini ed elementi tipici dell'Italia e del Portogallo, per porre l'attenzione degli alunni sulle differenze e sugli aspetti in comune dei due Stati, anche ricorrendo a personaggi non solo storici, ma dell'attualità e appartenenti a vari ambiti: cinema, musica, sport ecc.. Vedo gli allievi abbastanza attenti e partecipi, soprattutto nella seconda parte (Italia e Portogallo. Indovina...). I testi scritti delle slides sono in inglese, ma uso per comunicare lo spagnolo e anche l'italiano dato che Maria Teresa lo parla. Ringrazio tutti e torno a casa di Fatima. Mi aspetta il penultimo giorno in terra lusitana. Sono d'accordo con la docente di storia Isabel Cluny per assistere a un paio di sue lezioni di storia in una classe con alunni di 17-18 anni. Prima però riesco a partecipare a una lezione di musica di Fatima, che mi coinvolge anche in un ballo tipico popolare assieme agli studenti, al quale partecipo senza troppe velleità. Mi trovo poi con Isabel e osservo la spiegazione di due fenomeni storici importanti del secolo scorso: il New Deal come soluzione per risollevare gli U.S.A. dalla grande depressione a partire dalla crisi del 1929 (Giovedì nero) e l'ascesa dei totalitarismi (fascismo e nazismo) in Europa Occidentale nel periodo tra le due guerre. Durante la spiegazione la classe è attenta e disciplinata. Isabel usa molto le immagini che proietta, soprattutto quelle con personificazioni e simboli. Coinvolge gli studenti, che alternano la lettura e lo studio sui libri di testo con la trascrizione di appunti. Essi rispondono alle domande, non semplici della professoressa, con argomentazioni ragionate. Isabel conclude il suo contributo proponendo la visione e l'analisi di un discorso di Hitler, tratto dal film di propaganda nazista "Il trionfo della volontà" della regista Leni Riefenstahl. I temi dominanti sono: il ritorno della Germania a ruolo di grande potenza, l'indiscussa leadership del messia Hitler glorificato dal popolo tedesco e gli ideali di forza, potere, unità per dominare sulle altre nazioni. Terminate le due ore Isabel mi regala alcune copie di sue pubblicazioni come ricercatrice storica e libri di testo utilizzati per insegnare e ciò mi riempie di felicità. Per concludere mi spiega le fasi per la realizzazione dei progetti di storia con gli studenti nel corso dell'anno e mi chiarisce quali sono i programmi ministeriali della disciplina in questione. Capisco che in Portogallo non esistono insegnanti di lettere e le discipline umanistiche sono separate. Ci sono perciò docenti di lingua portoghese, docenti di storia e docenti di geografia. Di conseguenza Italia e Portogallo sono diversi da questo punto di vista. Sarebbe stimolante dedicarsi solo a una disciplina e studiarla in modo veramente approfondito. Successivamente assieme a Maria Teresa ci trasferiamo nella zona di Belém e finalmente riesco a visitare internamente sia il monastero dos Jerónimos, sia la torre di Belém. Sono monumenti nei quali trionfa lo stile manuelino dove prevalgono: simboli del cristianesimo, elementi marini, motivi floreali, colonne e archi a volta semicircolare. Il monastero è costituito dalla chiesa, dal chiostro e dal refettorio e lo stile architettonico rappresenta un giusto compromesso tra il tardo gotico e il Rinascimento. La torre di Belém è invece il vero e proprio simbolo del ruolo importante che il Portogallo giocò nel periodo delle grandi scoperte. La sua struttura è composta da un bastione di trenta metri con quattro torri. Un mix di austerità e raffinatezza che affascina e un panorama che guarda all'oceano infinito, che chiamò nel passato i grandi navigatori portoghesi pronti a conquistare territori dell'Asia, dell'Africa e del Sud America. Si torna a scuola e saluto con calore Maria Teresa e Isabel. Mi aspetta Rosario Fontes, insegnante di motoria (che mi era venuta a prendere all'aeroporto) e mi porta a casa sua per l'ultima serata in terra di Portogallo. Ci raggiunge anche Anabela con la sua famiglia e mi dona il dvd del film "O Pátio das Cantigas". Le chiedo se c'è anche un biglietto aereo per tornare a Lisbona e ci mettiamo a ridere. Terminata la cena luculliana mi vogliono portare in un club di fado in modo da poterlo apprezzare direttamente. La cantante è brava e bella. Spettacolo emozionante. Rosario mi riporta a casa di Fatima e la saluto caramente. Do la buonanotte alla mia eccezionale "mamma portoghese", nonchè bravissima cuoca, la ringrazio di cuore per tutto e le dico che la aspetto presto in Italia. Sette giorni sono volati e ritorno in Italia. L'esperienza è stata bellissima e ringrazio coloro che mi hanno permesso di viverla intensamente: Fatima, Anabela, Rosário Fontes, Isabel, Maria Teresa, Maria Corte, Maria Joao, Rosário Lucena e tutti quelli che ho incontrato. Allo stesso modo ringrazio i miei colleghi italiani per avermi dato la possibilità di partire e vivere un'esperienza così formativa ed emozionante, soprattutto Vilma, sempre disponibile nonostante i mille impegni. Concludo il mio contributo con due aforismi: uno sull'amicizia, l'altro sul viaggio.

Il miglior atteggiamento al quale si possa aspirare è quello di gratitudine e riconoscenza. Sii sinceramente grato per ciò che è già presente nella tua vita e ciò attrarrà automaticamente e senza sforzo altre cose positive.

Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi.

Per informazioni relative alle scuole di Lisbona sopraccitate consultare il sito internet attraverso il link Agrupamento de Escolas Nuno Gonçalves: AENG

 

 

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